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PASTORALE

19.05.21 – 20:00/20:50

_ideazione e creazione  Daniele Ninarello
_danza  Vera Borghini, Lorenzo Covello, Francesca Dibiase, Zoè Bernabéu
_musiche  Dan Kinzelman
_dramaturg  Gaia Clotilde Chernetich
_consulenza  Elena Giannotti
_luci e spazio  Gianni Staropoli
_abiti di scena  Ettore Lombardi
_produzione  Codeduomo / Compagnia Daniele Ninarello
_coproduzione  Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape /Direction Yuval Pick
_progetto realizzato all’interno di  “Sharing&Moving/International Residencies”
_con il sostegno di  MosaicoDanza/ Festival Interplay e della Fondazione Piemonte dal Vivo/ Circuito Regionale Multidisciplinare di Spettacolo dal Vivo e della Lavanderia a Vapore/ Centro Regionale per la Danza; da KLAP Maison pour la danse – Kelemenis & cie di Marsiglia; Armunia/Festival Inequilibrio, Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza 
_con il sostegno di  Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, CID Centro Internazionale della Danza di Rovereto, Teatro Akropolis (Genova)
_artista residente a progetto presso  il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD
_una produzione in collaborazione con  il Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD
_con il supporto di  CSC Centro per la Scena Contemporanea
_con il sostegno di  Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
_in collaborazione con  AMAT per Civitanova Casa della Danza
_progetto di  Residenza sostenuto da Regione Marche e Mibac
_durata  50 minuti

progetto

Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.

sinossi

“Pensavo che se fossi arrivato al tessuto che ci costituiva, sarei stato contemporaneamente ciò che lo manteneva, lo nutriva, l’animava.” P.Sollers.

Questa mia nuova creazione coreografica nasce dal desiderio di affrontare il tema della riunificazione, la nostalgia dell’unisono. La prima suggestione arriva dalla visione di Pastorale (Rhythm), di Paul Klee. Pastorale è il terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici esperienziali concepiti a partire dalla creazione di pratiche anatomiche che si dispiegano nel comporre la dimensione spaziale e coreografica del rituale.

Durante le varie fasi di ricerca Pastorale prende spunto da un aforisma del compositore americano Moondog: “Non ho intenzione di morire in 4/4!” Il mio interesse a lavorare con la sua musica nasce dal desiderio di esplorare l’universo che l’ha generata, caratterizzata da quello che lui definiva “Snaketime” un ritmo scivoloso. Un altro incontro fondamentale per questo lavoro è stato il testo “Numeri” di Philippe Sollers, composto da cento capitoletti numerati in serie di quattro, che narra il nostro esistere su questa terra come un costante inseguimento, un costante derivare l’uno dall’altro.

In Pastorale, la coreografia vuole essere l’accorgimento creato per emergere da sé e accedere all’altrove, per unirsi al fuori e all’altro che è prossimo a noi. Si punta a cercare una continua accordatura, una catena ritmata, una salda alleanza tra corpi che generano una danza che si dipana come un moto perpetuo; come se la mente corporea vivesse costantemente in allerta, attenta a tutti i suoni, ai ritmi da cogliere e ordinare. In questo modo, essa può accedere a un sistema in grado di intonare il proprio corpo ad un ritmo universale. Questa pratica sarà una risorsa per creare uno spazio emotivo in cui esplorare la fragilità di questo legame, e i rischi associati alla sua perdita.

Attraverso la composizione coreografica, l’obiettivo è quello di creare un processo mantrico che permetta ad ogni performer di avvicinarsi gradualmente e allinearsi con il collettivo. Nella continua accordatura tra i corpi è possibile intravedere la nascita di una mente collettiva che ridistribuisce costantemente i corpi e gli eventi, un rituale cui affidarsi, nel tentativo di cogliere e cavalcare quell’intangibile empatia e sintonia che esiste tra loro, capace di trasportarli attraverso una nuova apertura di luce, via di fuga per raggiungere quell’altrove che è puro stato di grazia.

In particolare, il lavoro si sviluppa attraverso la creazione di un sistema di segni, a disposizione dei danzatori come strumenti con cui allinearsi gradualmente l’uno con l’altro. Questi segni nascono da una costante descrizione percettiva delle dinamiche che li circondano nel percorrere la matrice coreografica che li produce costantemente.

I segni emergono come descrizione di natura percettiva delle dinamiche circostanti in cui una matrice coreografica produce costantemente variazioni di ritmo e di spazio.

Così i movimenti di un corpo generano risonanze in quelli vicini, come una serie di onde concentriche in espansione, che gradualmente si rafforzano a vicenda nel tentativo di afferrarsi, raggiungersi per non perdersi. Una riflessione quindi, sul senso di cooperazione nella contemporaneità, sulla necessità di tornare ad un processo inclusivo e di ascolto reciproco. Sulla cura costante verso questo funzionamento che ci svela inscritti gli uni negli altri.

biografia

Daniele Ninarello dopo aver frequentato la Rotterdam Dance Academy danza con svariati coreografi internazionali tra cui Bruno Listopad, Barbara Altissimo, Meekers Uitgesprokendans, Virgilio Sieni, Sidi Larbi Cherkaoui. Dal 2007 porta avanti una propria ricerca coreografica e di movimento e presenta le sue creazioni in diversi festival nazionali ed internazionali.
Dal 2010 le sue produzioni entrano a far parte della rete Anticorpi Explo in Italia e successivamente all’estero grazie ai progetti Les Repérages e Dance Roads sostenuto da MosaicoDanza/Festival Interplay. Nel 2010 porta avanti la sua ricerca nel progetto Transforme con il sostegno di Festival Insoliti, sotto la direzione artistica di Miryam Gourfink alla Fondation Royaumont, esplorando la relazione tra danza, musica, video, e l’ausilio di nuove tecnologie insieme al compositore Daniel Zea, e collabora come coreografo nel Collettivo Burak a Spazi per la Danza Contemporanea.
Nel 2012 si aggiudica la menzione DNA Romaeuropa Festival, viene selezionato per partecipare al progetto internazionale Residenza in Sharing con i centri TROIS–CL e TanzTendenz di Monaco ed inizia una collaborazione come danzatore con la compagnia EASTMAN – Sidi Larbi Cherkaoui.Man Size è presentato nello stesso anno a Charleroi per Les Reperages e selezionato insieme a Non(leg)azioni per il CDC – Les Hivernales Avignon 2011 100% Danse “Quand les régions s’en mêlent…”. Sempre nel 2012 il Centro de Documentação e Pesquisa em Dança di Rio de Janeiro lo invita per una co-creazione con Ricardo Ambrózio, danzatore di Ultima Vez con cui crea Many finalista al Premio Equilibrio 2013.
Il 2013 è l’anno in cui fonda, insieme alla danzatrice Marta Ciappina, l’Associazione CodedUomo con la finalità di diffondere e promuovere il suo lavoro di ricerca in Italia e all’estero.Le produzioni sono possibili grazie ad un costante lavoro di relazione con le migliori realtà coreutiche del panorama europeo. Negli anni l’Associazione si è distinta per la capacità di costruire reti con partner produttivi e di residenze, per la capacità di distribuzione dei propri lavori a livello nazionale e internazionale, per la capacità progettuale e la creazione di laboratori atti a creare reti di scambio tra artisti ed enti artistici.
Rock Rose WoW è la prima creazione firmata dalla Compagnia, che dopo aver ricevuto il sostegno di Movin’ Up 2012 II sessione per la residenza estera presso Tanztendenz Munchen, vince il bando “Teatri del Tempo Presente” promosso dalla Fondazione LIVE-Piemonte Dal Vivo e dal Mibact. Viene inoltre selezionato dal Festival di Avignone e dalla Pro Helvetia per partecipare a un importante progetto di formazione a luglio 2014, promosso dalla Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo del Mibact.
Danza a fianco di musicisti e compositori di fama internazionale tra cui Kai Gleusteen, Ezio Bosso, Dan Kinzelman, Francesco Romano, Xenia Ensemble, Adriano De Micco.
Kudoku, produzione 2016 realizzata insieme al musicista Dan Kinzelman, debutta al Festival internazionale di danza contemporanea della Biennale Danza di Venezia 10, e successivamente selezionato per AEROWAVES TWENTY17, per NID Platform 2017 e per il Rencontres Choreographiques – Seine Saint Denis.
STILL, la nuova produzione che ha debuttato il 25 maggio 2017 all’interno del Festival Interplay di Torino, ha vinto il Premio Prospettiva Danza. Fa parte di un progetto più ampio “STILL Body Experience with Digital Brain” che vince il bando ORA! linguaggi contemporanei_produzioni innovative” della Compagnia di San Paolo.
Negli ultimi anni collabora come docente con centri nazionali e internazionali, tra cui il Balletto Teatro Torino “Master formazione danza contemporanea”, il M.A.S. di Milano, Accademia Nazionale di Danza (RM), Casa dello Spettacolo di Pomezia (RM), Almadanza Professional Programme di Bologna, il Balletto dell’Esperia. Nel 2017 con il progetto “Cubita” curato da Elisa Vaccarino, viene invitato a creare una coreografia per la Compagnia Persona di Sandra Rami a l’Havana, e successivamente è coreografo ospite al Centro di Creazione Coreografica Internazionale Dantzagunea dove crea LEAD per la compagnia Dantzaz.
A novembre 2018 è stato invitato da Virgilio Sieni per il terzo anno consecutivo al festival La Democrazia del Corpo per condividere con danzatori professionisti, selezionati tramite call nazionale, un percorso mirato a una creazione site specific, il cui esito è stato presentato al pubblico sempre all’interno del festival; nel 2017 ha presentato Primitive Accomodation, nel 2018 “Strapiombi e Crepacci”. Nel 2018 è stato invitato inoltre come docente e coreografo ospite al Balletto di Roma, al Centro di Alta Formazione per la Danza “ArteMente” di Milano, University of the Arts di Amsterdam per la creazione di CHORA, per condividere la sua ricerca e produrre una nuova creazione con gli studenti del terzo anno di Modern Dance Theatre, al Beijing Dance Festival LDTX per 5 giorni di formazione e per il progetto Meteore Coreografiche a Messina.
Nel 2018 è stato inoltre selezionato per l’azione Prove d’autore XL del Network Anticorpi XL, dove ha creato una coreografia dal titolo BLOOM per la MM Contemporary Dance Company di Reggio Emilia, diretta da Michele Merola.Dal 2018 collabora per i progetti di formazione con la Fondazione Egri per la Danza, La Scatola dell’Arte per il progetto DA.RE diretto da Adriana Borriello dove nel 2019 Ninarello oltre a condividere con i partecipanti la propria ricerca, lavorerà sulla creazione di materiale coreografico per un esito pubblico che verrà presentato al Teatro Palladium nell’ambito della rassegna Aprile in danza, in una serata condivisa con i coreografi A.Borriello, S. Rampelli e M. Di Stefano. Continua inoltre la collaborazione con il Centro Internazionale di Movimento e Danza per il progetto “C.I.M.D. incubatore per futuri coreografi”.
Grazie alla Lavanderia a Vapore dirige il suo primo progetto curatoriale dal titolo Non voglio morire in 4/4: 2 settimane di azioni di arte partecipata, intorno ai temi della creazione Pastorale che ha debuttato il 16 novembre 2019.

 

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