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Franca Ferrari

Ricercatrice – pedagoga – coreografa – operatrice culturale

Nata a Milano, intraprende il suo percorso di formatrice e coreografa a partire dal 1979. Riconosce come maestri fondamentali Rosalia Chladek – con la quale si diploma a Strasburgo nel 1982 – e Dominique Dupuy con il quale studia per oltre dieci anni tra Milano e Parigi. Il suo lavoro ha come caratteristica il cambiamento, per la sua sensibilità all’evolversi di ogni processo di conoscenza.
Nel 1981 apre a Milano il Centro di danza contemporanea C.I.M.D.
Su proposta dello stesso Dupuy, dal 1993 al 2003, il C.I.M.D diventa diventa sede italiana della prestigiosa scuola francese R.I.D.C. diretta da Brigitte Hyon, una delle scuole riconosciute dal Ministero della Cultura francese per la preparazione al DE (Diplome d’Etat) per la danza contemporanea.
Nel 1990 Franca Ferrari fonda la Compagnia Cadeaux Mainòl, attiva fino al 2010.
Nel 2011 dà vita alla Compagnia Progetto D.Arte, la cui poetica si fonda sulla ricerca di un nuovo modo di fare spettacolo: creare “moduli tematici di improvvisazione basati sulla ricerca corporea” da comporre in una struttura coreografica.

È ideatrice e direttrice artistica del festival PIÙ CHE DANZA! che ha il suo esordio nel 2014 al Teatro CRT Triennale dell’Arte di Milano diretto da Franco Laera. Dal 2017 il festival è ospitato dal Teatro Fontana di Milano.

Nel 2018 dà inizio al progetto INCUBATORE PER FUTURI COREOGRAFI.
Il suo impegno pubblico per la danza si dimostra nell’attenzione da sempre rivolta alle politiche culturali del proprio settore. Dal 2011 al 2014 è vicepresidente di AsidDANZA (una delle associazioni aderenti a Agis nazionale). È stata presidente del c-DAP Lombardia (Coordinamento Danza e Arti Performative Contemporanee della Lombardia) fino a giugno 2018 e dal 2014 al 2015 ha fatto parte dell’Ufficio di Presidenza di Federdanza (Agis nazionale).

Daniele Albanese

Daniele Albanese è un coreografo, danzatore e performer che lavora tra l’Italia e Berlino.
Dopo essersi formato come ginnasta e ballerino classico, si diploma nel 1997 all’EDDC (ora ArtEZ) di Arnhem in Olanda, dove studia Complex Movement, Release Technique, Alexander Technique, Composition, Choreographic Structure, Theory, Improvisation con alcuni dei maestri del postmodernismo americano come Eva Karkzag, Steve Paxton, Lisa Kraus, Jennifer Lacey, K.J. Holmes, Mimi Goese, Yvonne Meyer, Tony Thatcher.

Dal 1995 è autore indipendente e in parallelo lavora come interprete e collaboratore di numerosi artisti di fama internazionale tra i quali Benoit Lachambre, Virgilio Sieni, Nigel Charnock, Jennifer Lacey, Eva Karczag, Karine Ponties, Peter Pleyer.

Nel 2002 fonda la compagnia STALKER_Daniele Albanese con lo scopo di indagare la danza come linguaggio in termini di relazione tra strutture chiuse e strutture aperte, alla ricerca di un segno coreografico al contempo preciso e mutevole.

I suoi interessi spaziano dalla filosofia (ha studiato con i filosofi José Gil e Maurizio Zanardi), alla neurofisiologia (il suo progetto àrebours è stato concepito in collaborazione con Elena Borra, ricercatrice del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma), all’ornitologia, alla fisica quantistica (con il padre Gianfranco Albanese e la sorella Lara Albanese, entrambi rinomati fisici).

Dal 2005 insegna tecniche di improvvisazione e somatic work a studenti di danza e a professionisti attraverso workshop e laboratori presentati all’interno di scuole di danza, festival internazionali e centri di ricerca.

La sua ricerca abita il continuo passaggio dal corpo come oggetto al corpo come soggetto in un flusso di trasformazioni in cui il gesto diventa astrazione e viceversa.
I suoi lavori esplorano le forme ibride che nascono nel passaggio tra un luogo e un altro, tra un movimento e un altro, considerando il confine non come ostacolo ma come luogo di turbolenza e motore di cambiamento che genera nuovi modi di incontro con il pubblico, portandolo verso dimensioni percettive inusuali.

Dal 2017 è artista associato di Nanou Associazione Culturale.

Attualmente frequenta il percorso di formazione triennale della Schule für Alexander Technik diretta da Dan Armon a Berlino.

Francesca Foscarini

Francesca Foscarini nasce a Bassano del Grappa e vive da circa due anni in Salento. Il suo percorso di danzatrice e interprete inizia molto giovane con Roberto Castello per proseguire poi con Sara Wiktorowicz, Marco d’Agostin, Alessandro Sciarroni, Yasmeen Godder e con il Collettivo Jennifer rosa. Al centro della sua ricerca poetica, che la vede autrice dal 2009, vi è relazione tra corpo e intenzione, la presenza specifica del performer sulla scena e la sua relazione con il pubblico.

I suoi lavori vengono presentati in importanti festival nazionali ed internazionali, ottenendo diversi riconoscimenti (Premio Mas Danza, Premio Léonide Massine danzatrice dell’anno della scena contemporanea 2015, Selezione Aerowaves 2017).

Nel 2016 incontra Cosimo Lopalco con il quale crea i più recenti lavori: Animale, Oro. L’arte di resistere (entrambi PREMIO DANZA & DANZA 2018), Museo dell’Altrove- Giulia, Italia, Caruso (2020-2021), Punk. Kill me please (2021), Greta on the beach (2022 – selezione NID 2023), Museum. Paesaggi del Corpo (2022). È attualmente impegnata in Dove cresce ciò che salva | Archivio sentimentale del movimento, una ricerca artistica sulla natura che si svolge a Lamia Santolina, la casa giardino e residenza d’arte di Cosimo Terlizzi e Damien Modolo e in un nuovo progetto come co-autrice ed interprete insieme alla compagnia Kronoteatro. Con gli stessi segue la curatela del festival Terreni Creativi 2023 per la sessione dedicata alla danza. Continua ad affiancare la sua ricerca autoriale al lavoro di interprete avviando una nuova collaborazione con l’artista Andrea Costanzo Martini, e alla trasmissione della sua esperienza attraverso workshop e laboratori. Fonda nel 2013 insieme a Marco D’Agostin e Giorgia Ohanesian Nardin l’associazione VAN, finanziata dal Ministero della cultura e dalla Regione Emilia Romagna, all’interno della quale cura e idea CACTUS | PROGETTI SPINOSI, progetto didattico di immersione teorica e pratica nelle creazioni delle artiste e artisti VAN.

Daniele Ninarello

Daniele Ninarello dal 2007 porta avanti una propria ricerca coreografica e di movimento e presenta le sue creazioni in festival nazionali e internazionali.
Dal 2010 le sue produzioni entrano nella rete Anticorpi Explo in Italia, e all’estero con Les Repérages e Dance Roads.
Nel 2012 si aggiudica la menzione DNA Romaeuropa Festival, viene selezionato per il progetto internazionale Residenza in Sharing con i centri TROIS–CL e TanzTendenz di Monaco e danza con la compagnia di Sidi Larbi Cherkaoui. Man Size è presentato nello stesso anno a Charleroi per Les Repertasse e selezionato insieme a Non(leg)azioni per il CDC – Les Hivernales Avignon 2011 100% Danse “Quand les régions s’en mêlent…”. Sempre nel 2012 il Centro de Documentação e Pesquisa em Dança di Rio de Janeiro lo invita per una co-creazione con Ricardo Ambrózio, danzatore di Ultima Vez con cui crea Many finalista al Premio Equilibrio 2013.
Nel 2013 fonda l’Associazione CodedUomo. Negli anni l’Associazione si è distinta per la capacità di costruire reti con partner produttivi e di residenze, per la capacità di distribuzione dei propri lavori a livello nazionale e internazionale, per la capacità progettuale e la creazione di laboratori atti a creare reti di scambio tra artisti ed enti artistici
Rock Rose WoW è la prima creazione firmata dalla Compagnia, che dopo aver ricevuto il sostegno di Movin’ Up 2012 II sessione, per la residenza estera presso Tanztendenz Munchen, vince il bando “Teatri del Tempo Presente” promosso dalla Fondazione LIVE-Piemonte Dal Vivo e dal Mibact.
Kudoku, produzione 2016 realizzata insieme al musicista Dan Kinzelman, debutta al Festival internazionale di danza contemporanea della Biennale Danza di Venezia 10, e successivamente selezionato per AEROWAVES TWENTY17, per NID Platform 2017 e per Rencontres Choreographiques – Seine Saint Denis.
Still, ha vinto il Premio Prospettiva Danza.
Nel 2017 con il progetto “Cubita” curato da Elisa Vaccarino, viene invitato a creare una coreografia per la Compagnia Persona di Sandra Rami a l’Havana, e successivamente è coreografo ospite al Centro di Creazione Coreografica Internazionale Dantzagunea dove crea Lead per la compagnia Dantzaz.
A novembre 2018 è stato invitato da Virgilio Sieni per il terzo anno consecutivo al festival La Democrazia del Corpo per condividere con danzatori professionisti, un percorso mirato a una creazione site specific, il cui esito è stato presentato al pubblico sempre all’interno del festival; nel 2017 ha presentato Primitive Accomodation, nel 2018 “Strapiombi e Crepacci”. Nel 2018 è stato inoltre selezionato per l’azione Prove d’autore XL del Network Anticorpi XL, dove ha creato una coreografia dal titolo Bloom per la MM Contemporary Dance Company di Reggio Emilia, diretta da Michele Merola.
Grazie alla Lavanderia a Vapore dirige il suo primo progetto curatoriale dal titolo “Non voglio morire in 4/4”: 2 settimane di azioni di arte partecipata, intorno ai temi della creazione PASTORALE che ha debuttato il 16 novembre 2019.

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