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EIGENGRAU

Di Giorgia Fusari
Con Lorenzo De Simone, Giorgia Fusari
Musica di Diego Santamaria e Augusto Grenga
Costumi di Margherita Platè
Produzione C.I.M.D Incubatore per futuri coreografi con i tutor Marco D’Agostin, Daniele Ninarello, Davide Valrosso – collaborazione di Fabbrica Europa

sinossi

Eigengrau è il colore del buio, quella tonalità e materialità di grigio che vediamo in assenza di visibilità. È da questa condizione che trae spunto il lavoro che interroga la relazione tra corpo, spazio e luce. Due corpi si orientano e disorientano in continuazione, abitando il visibile e facendo esperienza dell’invisibile.

Durata: 10 minuti.

 

NATURAL GRAVITATION

NATURAL GRAVITATION
tributo a Isadora Duncan

Commissione e produzione del Ravello Festival 2018 e Compagnia Korper
Con il sostegno di Marte Live IT
Coreografia e danza Luna Cenere
Disegno luci Gaetano Battista
Musica Einali
Oggetto di scena Rosario Memoli – Marte Live IT
Management e distribuzione Domenico Garofalo

Liberamente ispirato alla figura storica e rivoluzionaria di Isadora Duncan e al suo celebre Manifesto ‘The dancer of the future’.
Pubblicato nel 1928.

sinossi

“The movement of the universe concentrating in an individual becomes what is termed the will; […] The dance should simply be, then, the natural gravitation of this will of the individual, which in the end is no more nor less than a human translation of the gravitation of the universe.”

In ‘Natural Gravitation’ Luna Cenere cita e reinterpreta il messaggio della Duncan in un atto danzato dalla forma libera e naturalmente ciclica. Come scriveva la stessa Duncan, una pura espressione del movimento può essere ricercata solo attraverso il movimento del corpo nudo, le cui movenze sono ‘conseguenza dell’intera evoluzione che l’essere umano ha attraversato’ , dalle danze tribali, alle iconiche pose dell’antica Grecia fino a ciò che è inscritto in un corpo contemporaneo. Natural Gravitation è l’energia della danza libera di una singola donna, in grado di rappresentare tutte le donne, l’armonia tra umano e natura, l’intelligenza, la spiritualità, la forza e la più interna determinazione che gravita in sintonia con l’universo.

Durata: 15 minuti.

Lo spettacolo è stato presentato in versione site specific al Museo MADRE di Napoli, all’interno della mostra su Robert Mapplethorpe, con il titolo: Natural Gravitation: postures for Bob.

 

VARIAZIONE#2:ELOGIO ALLA GENTILEZZA

VARIAZIONE#2:ELOGIO ALLA GENTILEZZA

Di e con Lorenzo De Simone
Produzione C.I.M.D Incubatore per futuri coreografi con i tutor Marco D’Agostin, Daniele Ninarello, Davide Valrosso – collaborazione di Fabbrica Europa, con il sostegno di PERMUTAZIONI, un progetto di coworking artistico a cura di ZEROGRAMMI/CASA LUFT e FONDAZIONE PIEMONTE DAL VIVO/LAVANDERIA A VAPORE.

sinossi

Stiamo attraversando un’epoca di glaciazione delle relazioni: mancanza di calore, di presenze rassicuranti e protettive, del senso di appartenenza e di empatia. E forse non è un caso che le notizie che ci appaiono quotidianamente trattano temi di violenza, abbandoni, bullismo, aumenti di disturbi psichici. Ecco che questo solo vuole essere un breve dialogo in cui fermare per un attimo il tempo e i pensieri e ricordare che la forza vive nella gentilezza poiché si trova al cuore di ciò che noi siamo, ci mostra come siamo fatti, che cosa vogliamo, come pensiamo. Essa è silenziosa e nascosta e sembra una cosa da niente, invece è un fattore centrale per la nostra evoluzione individuale e sociale. La crudeltà conquista le prime pagine proprio perché è l’eccezione, ma il mondo va avanti perché ci prendiamo cura gli uni degli altri.

 

PHOENIX

PHOENIX 2

Danza Luna Paese
Musiche Daniele Guaschino
Collaborazione artistica Mandoline Whittlesey
Sguardo esterno Joao Costa Espinho
Diffusione Marine Rehm
Ringraziamenti Claire Filmon, Sveva Scognamiglio
Produzione ASSOCIATION DEEPCUTS, ASSOCIAZIONE PERYPEZYE URBANE (DanceMe) con il supporto del MiBACT / RESIDENZE POINT EPHEMERE, TROIS C-L LUXEMBOURG, STUDIO CND PANTIN

sinossi

La danzatrice propone al pubblico di mettersi in relazione con una pianta sul palco e presume che il primo passo verso il cambiamento ecologico sia l’attenzione e la sintonia con altre forme di vita. Per poter accedere a questo diverso tipo di comunicazione, la danzatrice deve varcare una soglia, deve offrire qualcosa di se stessa, deve sottoporsi a una danza che contiene delle prove. La danza modella dei paesaggi interiori, emozionali e mentali. Allo stesso tempo, poiché le pieghe dell’interno si aprono verso l’esterno, essa rivela il corpo come geografia dell’intero universo. Sullo sfondo, la Fenice, l’uccello che muore e rinasce dalle sue ceneri, implica la ciclicità delle cose. La materia del corpo, tremante e tesa, corporea e sottile, profonda e carnale, si offre al palcoscenico. Poi, agli spettatori. Poi alla terra, all’aria, all’acqua, al fuoco. Tra finzione e verità, tra gioco e realtà, tra vita e scena, i confini sono stranamente sfumati. Attraversiamo la superficie e sfioriamo il paradosso del rito.

Durata: 35 minuti

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